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Teresa Manara Chardonnay VT

Certe uve, se lasciate più a lungo sulla pianta, cambiano. Concentrano zuccheri, ma anche emozioni. Perdono acqua, ma guadagnano profondità. È una questione di tempo, e di fiducia: bisogna saper aspettare. Il Teresa Manara Chardonnay Vendemmia Tardiva nasce così, da una vendemmia volutamente posticipata, quando il vigneto sembra già in silenzio, ma ogni grappolo conserva ancora la promessa di qualcosa che deve compiersi.

Questa versione nasce dallo stesso vigneto storico del Teresa Manara classico, piantato decenni fa con l’idea, quasi visionaria, che anche la Puglia potesse parlare il linguaggio dei grandi bianchi. Ma qui si spinge tutto un po’ più in là. L’uva viene raccolta in leggera surmaturazione, vinificata con cura estrema e poi affinata in barrique, dove il vino si evolve con lentezza, prendendosi il suo tempo.

Nel bicchiere, il colore è dorato, pieno. Al naso esplodono profumi di albicocca matura, scorza d’agrumi candita, miele di macchia mediterranea, erbe aromatiche e spezie leggere. In bocca è profondo, avvolgente, ma sempre teso, grazie a un’acidità viva che tiene insieme ricchezza e slancio. Il finale è lungo, salino, e lascia in bocca una memoria luminosa.

Non è un vino dolce. È un bianco secco, ma con l’anima piena. Va oltre le categorie, come tutti i vini che nascono da un’idea più che da una regola. Ed è anche un gesto d’amore per il tempo lento, per l’attesa, per le cose che maturano quando nessuno le guarda più.

Un vino raro, prodotto in quantità limitate. Un sussurro che resta, come certi ricordi.

Scheda tecnica
Note di degustazione

COLORE
Giallo dorato brillante, con riflessi ambrati che anticipano complessità e concentrazione.

NASO
Profondo e ricco. Profumi di frutta tropicale matura, albicocca disidratata, agrumi canditi e miele di zagara. Il passaggio in legno aggiunge sentori di spezie dolci, vaniglia e un tocco di tostatura. Emergono con l’evoluzione anche note di resina, crema pasticcera e leggera affumicatura.

PALATO
Pieno, intenso, vellutato. La struttura imponente è bilanciata da una freschezza sorprendente che rende il sorso dinamico e persistente. Il finale, lungo e avvolgente, lascia in bocca una scia salina e leggermente affumicata che invita alla riflessione. Un bianco da meditazione, ma anche da grande tavola.

Abbinamenti gastronomici

Bianco di grande struttura e profondità aromatica, ideale per accompagnare piatti importanti e ricchi di contrasti. Si abbina a crostacei alla griglia, baccalà mantecato, foie gras, arrosti bianchi e primi piatti con salse cremose o a base di frutta secca.

Nella cucina salentina trova espressione accanto a piatti come la gallinella al forno con patate e olive, il polpo alla pignata, la minestra di ciceri e tria arricchita da crostini croccanti o la focaccia con cipolla e capperi. Interessante anche con formaggi affinati e pecorini leggermente piccanti, per un abbinamento di grande carattere.

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